C’è stato un momento della nostra vita in cui il mondo era tutto nostro, ogni cosa poteva essere come volevamo, l’unico pensiero era giocare e riposare per giocare di nuovo.
La tristezza e la rabbia erano talmente intense da capovolgere ogni cosa, ma duravano il tempo di una nuvola che si sposta veloce e si allontana.
Sognavamo di diventare astronauti, ballerini, esploratori. La bellezza e il mistero sembravano appartenere ad ogni cosa, così come la paura e la scoperta.
La gioia si tramutava in tristezza al calar del sole, quando tutto volgeva al termine e subentrava la nostalgia.
Una dimensione dove tutto era possibile, ma che sapevamo, prima o poi, volgere al termine.
Cercare di ricreare adesso quella dimensione, quello stato d’animo, bellissimo e fugace, di un tempo in cui nulla sembrava poterci scalfire, è una necessità.
Il gioco era una cosa seria e a volte ci sentivamo incompresi e volevamo sparire, ma bastava pochissimo per toccare picchi di felicità inaudita.
Le giornate scorrevano veloci e, come raggi di sole tra le nuvole, sapevano stupirci.
La voglia di ricreare quella dimensione è nata con spirito di gioia e desiderio di riviverla, ma, nel svilupparla, ha inevitabilmente assunto una forma molto nostalgica.
La nostalgia, si sa, è la fortuna di aver vissuto qualcosa d’intenso ed è questo che la rende estremamente forte.
Questo progetto nasce perchè quello spiraglio di luce è un piccolo pezzo di paradiso che non va dimenticato e da cui lasciarci nostalgicamente cullare, ancora.